DOMENICA 24 NOVEMBRE:
34^ DOMENICA DEL T.O.
FESTA DI CRISTO RE ANNO B
Tra i santi ricordati oggi: Ss. Andrea Dung-Lac e c.; S. Firmina
Una scheggia di preghiera:
VENGA IL TUO REGNO.
PAROLA DI DIO: Dn 7,13-14; Sal 92; Ap 1,5-8; Gv 18,33b-37
Vangelo Gv 18,33b-37
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Parola del Signore
IL MIO REGNO NON È DI QUESTO MONDO
La domenica che precede l'inizio dell'Avvento, per tradizione, è dedicata a Cristo Re. Ho provato a cercare qualche immagine a riguardo, e mi sono venuti tra le mani alcuni piccoli santini che rappresentano Gesù con un'alta corona d'oro e pietre preziose, solennemente seduto su un trono e dall'aspetto veramente regale, e che in mano ha uno scettro o il globo terrestre. Nel nostro immaginario è così che deve essere un sovrano, e se Cristo è Re dell'universo, uno dei modi più giusti è proprio questo. Il Vangelo scelto dalla Chiesa per questa domenica invece ci dà un'altra immagine. Gesù è alle soglie della condanna a morte. Rifiutato dai capi religiosi del suo popolo, si trova a confrontarsi un impiegato dell'impero, mandato di malavoglia in questa instabile regione ai margini del grande impero romano. Gesù è nudo, solo e indifeso difronte a Pilato, senza alcun segno di potere e sottomesso al volere di questo governatore. Ma è proprio qui che si manifesta la regalità di Gesù, e sulla croce sarà ancora più evidente. Ma non per tutti. Per capire la regalità di Cristo bisogna conoscere il Vangelo. Pilato, servo di Roma e schiavo delle sue stesse paure, si domanda chi è Gesù e non riesce a capire che tipo di re può essere. Non può capirlo, perché il tipo di potere che lui ha in mente e che ha in mano, non è lo stesso potere che ha in mente Gesù. Egli non è re. Non lo è nella misura e logica umana di Pilato e di coloro che lo hanno consegnato. Non è un re dal potere militare, economico e religioso. Il potere di Gesù è il potere del servizio e dell'amore. Gesù è re non su un alto trono, ma quando si piega ai piedi dei discepoli per lavarli. Gesù è re non con lo scettro stretto tra le mani, ma quando ha le mani forate dai chiodi, nel momento in cui dona sé stesso e proclama la vittoria dell'amore. Penso che Gesù nel vedere i santini che lo ritraggono come un re e imperatore umano, storcerebbe il naso e non riconoscerebbe sé stesso. E penso che non sarebbe nemmeno molto contento nel vedere la sua Chiesa (che è il suo Corpo nella storia) quando indugia troppo nei segni del potere umano e non sceglie le strade dell'umiltà e del servizio. "Il mio regno non è di questo mondo", dice Gesù. Non intende che il suo regno è rintracciabile solo in un lontano aldilà dopo la morte. Quando dice che "non è di questo mondo", intende che il suo regno non è nel mondo di Pilato e di quelli che sono come lui, ma si trova la dove c'è un altro stile di vivere le relazioni umane e anche il servizio alla società: il mondo di Gesù è il mondo dove gli uomini cercano l'unità e la pace, dove chi governa le nazioni lo fa con spirito di servizio vero, dove ogni essere umano vive per l'altro e non solo per sé stesso. Questo è il mondo dove possiamo trovare Gesù re. Noi siamo qui a guardare Gesù e Pilato che conversano e si confrontano. Non possiamo non domandarci dove stiamo, in quale dei due regni stiamo.