24 NOVEMBRE 2024
34a DOMENICA PER ANNO – B
CRISTO RE
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa, dona gioia eterna.
INTRODUZIONE ALLA PAROLA DI DIO
ACCOGLIENZA –
Fratelli, la lunga serie delle domeniche ordinarie si conclude con la festa di Cristo, re dell’universo. Un titolo che può sembrare anacronistico. Però bisogna capirlo e afferrarne il preciso significato. Cristo stesso parla del suo regno di fronte a Pilato. Quando lo interroga: «Sei tu re?», Gesù risponde: «Sì, io sono re»; ma per evitare ogni equivoco, aggiunge subito: “Ma il mio regno non è di questo mondo.
PRIMA LETTURA (Dn 7,13-14) –
In una grandiosa visione, il profeta Daniele descrive l’apparizione di un «figlio di uomo”, misterioso, al quale Dio darà tutta la potenza e tutta la gloria, per instaurare un regno eterno e universale.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 92) –
Questo salmo esalta la regalità di Dio: essa risplende nell’universo intero, che è opera sua; essa si manifesta nel tempio.
SECONDA LETTURA (Ap 1,5-8) –
Per sostenere il coraggio dei cristiani perseguitati, san Giovanni mostra loro il Cristo, signore sovrano e re universale, che raduna tutti gli uomini per farne il popolo di Dio.
VANGELO (Gv 18,33-37) –
Accusato dai giudei di voler diventare loro re, Gesù espone davanti a Pilato, il governatore romano, il suo pensiero: egli è re, certamente! Ma non alla maniera dei re della terra. La sua regalità non consiste nell’estendere la sua autorità su dei territori, ma neI rendere testimonianza alla verità.
LA PAROLA DI DIO
Prima Lettura
Dal libro del profeta Daniele
Dn 7,13-14
Guardando nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d'uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 92 (93)
R. Il Signore regna, si riveste di splendore.
Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza. R.
È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall'eternità tu sei. R.
Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore. R.
Seconda Lettura
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Ap 1,5-8
Gesù Cristo è il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà,
anche quelli che lo trafissero,
e per lui tutte le tribù della terra
si batteranno il petto.
Sì, Amen!
Dice il Signore Dio: Io sono l'Alfa e l'Omèga, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!
Parola di Dio.
Si dice il Credo.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! (Mc 11,9.10)
Alleluia.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 18,33b-37
In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
Parola del Signore.
PER LA MEDITAZIONE
OMELIA CRISTO RE
Oggi, con la Festa di Cristo Re e Signore dell’universo si conclude il cammino di un anno che avevamo iniziato con l’avvento.
Per un anno, con l’aiuto di Dio, siamo andati dietro a Gesù cercando anche noi di conoscere i ‘segreti’ del Regno di Dio.
Ma, siamo davvero entrati un po’ di più nel suo Regno? Perché il suo Regno è misterioso e semplice ad un tempo, aperto ai bambini e agli umili, ma con una porta molto stretta.
Il brano del Vangelo ce ne dà una prova.
Due uomini si trovano uno di fronte all’altro.
Uno è Pilato, il Procuratore Romano in Palestina, un uomo di potere, rappresentante di un potere che arrivava fino ai confini della terra allora conosciuta, persona ricca, agiato, difeso dai soldati, libero di decidere la sorte di un altro uomo.
Davanti a Lui c’è un Galileo, figlio di un falegname che ha annunciato un regno molto strano a malati e straccioni, che chiama suoi apostoli dei pescatori. Per di più quest’uomo, che si dice abbia fatto miracoli e che certamente ha fatto del bene, è lì davanti in catene, consegnato ad un Romano proprio dal Sinedrio, il maggior organo religioso degli Ebrei…
Eppure, ad un certo punto tra Pilato e Gesù non si riesce più a capire chi è la persona libera. Quella in catene che parla di Verità o quella dell’uomo di potere che dovrà decidere se liberarlo o condannarlo.
Chi è colui che ha parlato e continuerà a parlare al mondo: Pilato o Gesù? Chi, in fondo, decide delle sorti dell’altro, Pilato che può lavarsi le mani o Gesù che, accettando la sua sorte, pregherà il Padre per coloro che lo hanno crocifisso? E allora comprendiamo subito che davvero il Regno di Gesù è un Regno diverso da quelli di questa nostra terra.
Certo il Regno è presente, sia pure in forma incompiuta, in questo mondo, però non è di questo mondo. Intanto non si può tracciare una mappa di questo Regno. I confini del Regno non coincidono sicuramente con quelli della Chiesa visibile, ma sono molto più vasti. Di un regno terreno si può scrivere la storia, della Chiesa si può scrivere la storia, del Regno di Gesù no, perché ha orizzonti e radici più vaste
Inoltre questo Regno non si fonda su registri, cifre, quantità, statistiche, bilanci. E’ un Regno non di "persone per bene", è aperto ai mendicanti, ai disgraziati cui viene promesso un premio eterno.
E’ un Regno dove non si entra attraverso raccomandazioni o bustarelle, dove non basta "avere un prete in famiglia" o aver fatto una buona offerta alla Chiesa, per poter entrare. E’ un Regno che non è neppure sicuro per i ‘religiosi’. E’ un Regno che parte dalla piccolezza di un granello di senapa, che cresce nel buio della terra, che va a cercare i peccatori.
Questo Regno non è un insieme di leggi e di norme, è una persona: Gesù morto e risorto. Questo Regno ha certamente un futuro, ma si presenta con un segno sconcertante: il Re Crocifisso. Al centro del Regno è stata piantata una volta per sempre la Croce, espressione di un amore fedele e solidale con tutti.
Parlare di potenza e di forza per il cristiano significa obbligatoriamente fare riferimento esclusivo alla potenza della Croce e alla forza dell’amore. In questo Regno non si può usare il vocabolario del potere: "battaglie, sfide, vittorie, conquiste, avversari, armi, scontri…
Il vocabolario del Regno è molto semplice e concreto: "lavoro, fatiche, sacrifici, incomprensioni, pazienza, attese, perseveranza, gioie semplici e profonde…
E i frutti del Regno? Di certo non si identificano con i nomi scritti nei nostri registri parrocchiali. I frutti verranno di certo, sono garantiti dalla bontà della pianta che è Gesù stesso.
Forse ci sono già, ma non sta a noi programmarli; a noi basta "diventare piccoli", "farci umili" per passare dalla porta stretta ed entrare in questo Regno agendo e pregando insieme ai fratelli e a Gesù affinché: "Venga il tuo Regno" e in esso "sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra". Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI
Fratelli, celebrando oggi la festa di Cristo re, noi abbiamo compreso che il suo regno di amore è stato instaurato a prezzo dell’apparente sconfitta della croce.
Preghiamo per poter vivere uniti a Cristo ed essere, ciascuno secondo le sue possibilità, gli artefici e i promotori del suo regno.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Affinché la chiesa e i suoi pastori, fedeli allo spirito di Cristo, cerchino di estendere il suo regno con le sue stesse armi: la povertà, l’umiltà, il servizio degli altri: preghiamo.
2. Orgogliosi delle loro conquiste tecniche e scientifiche, gli uomini sono tentati di ritenersi i padroni dell’universo. Affinché abbiano il senso della grandezza di Dio e della loro piccolezza: preghiamo.
3. Quante creature umane sono offese nella loro dignità e nei loro diritti! Affinché i cristiani siano sempre pronti a prendere le loro difese e a reclamare giustizia per tutti: preghiamo.
4. Noi siamo un popolo sacerdotale, riunito ogni domenica intorno all’eucaristia. Affinché sappiamo prenderci con coraggio le nostre responsabilità di artefici del regno di Dio: preghiamo.
Signore, tu vuoi che il tuo Figlio instauri sulla terra un regno di verità e di amore. Concedici di essere i testimoni attivi di questa verità e di questo amore, con le nostre parole e le nostre opere, e di contribuire ad estendere il suo regno con la santità della nostra vita, fino al giorno in cui anche noi regneremo con lui per tutti i secoli dei secoli. Amen.