SETTENARIO MADONNA DEL PIANTO SETTEMBRE 2024

 

1 - La Vergine Maria donna di preghiera

 

          La Madonna pregava. Quando ancora il mondo la ignora, quando è una semplice ragazza promessa sposa di un uomo della casa di Davide, Maria prega. Possiamo immaginare la giovane di Nazareth raccolta nel silenzio, in continuo dialogo con Dio, che presto le avrebbe affidato la sua missione. Lei è già piena di grazia e immacolata fin dalla concezione, ma ancora non sa nulla della sua sorprendente e straordinaria vocazione e del mare tempestoso che dovrà solcare. Una cosa è certa: Maria appartiene alla grande schiera di quegli umili di cuore che gli storici ufficiali non inseriscono nei loro libri, ma con i quali Dio ha preparato la venuta del suo Figlio.

          Maria non dirige autonomamente la sua vita: aspetta che Dio prenda le redini del suo cammino e la guidi dove Egli vuole. È docile, e con questa sua disponibilità predispone i grandi avvenimenti che coinvolgono Dio nel mondo.

          Maria è in preghiera, quando l’arcangelo Gabriele viene a portarle l’annuncio a Nazareth. Il suo “Eccomi”, piccolo e immenso, che in quel momento fa sobbalzare di gioia l’intera creazione, era stato preceduto nella storia della salvezza da tanti altri “eccomi”, da tante obbedienze fiduciose, da tante disponibilità alla volontà di Dio. Non c’è modo migliore di pregare che mettersi come Maria in un atteggiamento di apertura, di cuore aperto a Dio: “Signore, quello che Tu vuoi, quando Tu vuoi e come Tu vuoi”. Cioè, il cuore aperto alla volontà di Dio. E Dio sempre risponde.         Quanti credenti vivono così la loro preghiera! Quelli che sono più umili di cuore, pregano così: sapendo che nell’amore umile, nell’amore offerto in ogni situazione, noi diventiamo strumenti della grazia di Dio. Signore, quello che Tu vuoi, quando Tu vuoi e come Tu vuoi. Una preghiera semplice, ma è mettere la nostra vita nelle mani del Signore: che sia Lui a guidarci. Tutti possiamo pregare così, quasi senza parole.

          Maria accompagna in preghiera tutta la vita di Gesù, fino alla morte e alla risurrezione; e alla fine continua, e accompagna i primi passi della Chiesa. Maria prega con i discepoli che hanno attraversato lo scandalo della croce. Prega con Pietro, che ha ceduto alla paura e ha pianto per il rimorso. Maria è lì, con i discepoli, in mezzo agli uomini e alle donne che suo Figlio ha chiamato a formare la sua Comunità. È la Madre di Gesù che prega con loro, in comunità, come una della comunità. Prega con loro e prega per loro.

          E, nuovamente, la sua preghiera precede il futuro che sta per compiersi: per opera dello Spirito Santo è diventata Madre di Dio, e per opera dello Spirito Santo, diventa Madre della Chiesa.          La preghiera di Maria è silenziosa. Il Vangelo ci racconta soltanto una preghiera di Maria: a Cana, quando chiede a suo Figlio, per quella povera gente, che sta per fare una figuraccia nella festa, prega e chiede al Figlio di risolvere quel problema.

           Nella Vergine Maria, la naturale intuizione femminile viene esaltata dalla sua singolarissima unione con Dio nella preghiera. Per questo, leggendo il Vangelo, notiamo che lei sembra qualche volta scomparire, per poi riaffiorare nei momenti cruciali: Maria è aperta alla voce di Dio che guida il suo cuore, che guida i suoi passi là dove c’è bisogno della sua presenza. Presenza silenziosa di madre e di discepola.

          Maria è presente perché è Madre, ma è anche presente perché è la prima discepola, quella che ha imparato meglio le cose di Gesù. Maria non dice mai: “Venite, io risolverò le cose”. Ma dice: “Fate quello che Lui vi dirà”, sempre indicando con il dito Gesù. Questo atteggiamento è tipico del discepolo: prega come Madre e prega come discepola.

          «Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore». Così l’evangelista Luca ritrae la Madre del Signore nel Vangelo dell’infanzia. Tutto ciò che le capita intorno finisce con l’avere un riflesso nel profondo del suo cuore: i giorni pieni di gioia, come i momenti più bui, quando anche lei fatica a comprendere per quali strade debba passare la Redenzione.

          Tutto finisce nel suo cuore, perché venga passato al vaglio della preghiera e da essa trasfigurato. Che si tratti dei doni dei Magi, oppure della fuga in Egitto, fino a quel tremendo venerdì di passione: tutto la Madre custodisce e porta nel suo dialogo con Dio.

          Che bello se anche noi potessimo assomigliare un po’ alla nostra Madre! Con il cuore aperto alla Parola di Dio, con il cuore silenzioso, con il cuore obbediente come il suo!

 

 

 

2 - COME PREGAVA MARIA

 

          Come pregava Maria? Come possiamo descrivere, “raccontare”, la sua preghiera? Cercare di rispondere a queste domande significa andare a “sondare” la parte più intima e più profonda della Madre di Dio e nostra Mamma Celeste; ovvero, cercare di fare un “tuffo” all’interno del suo Cuore Immacolato.           Possiamo dire, infatti, che il “segreto” della sua preghiera si trova racchiuso in questa frase: “Maria custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore”.

          La scena dell’Annunciazione ci fornisce già alcuni preziosi elementi, utili al nostro scopo: Maria è definita “la piena di grazia”: ovvero, letteralmente, la “riempita di grazia”, Colei che è stata resa tutta bella, graziosa.

          Allo stesso tempo, nelle frasi dell’Angelo riecheggia la figura della “figlia di Sion”, quella parte del Popolo d’Israele che rimane sempre dalla parte di Dio: Maria è la figlia di Sion in persona, il modello della fedele riposta umana a Dio.

          Mettendo insieme questi due aspetti, possiamo affermare che Maria non si è lasciata sfuggire una sola grazia, una sola ispirazione dello Spirito Santo: non c’è una sola luce o fiamma d’amore che non sia stata accolta nel suo Cuore Immacolato!

          La sua vita è stata, dunque, un continuo “cuore a cuore” con Dio, una perfetta fedeltà alla preghiera nel tempo. La sua riposta all’angelo Gabriele: “Ecco la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola” non è solo il “sì” isolato di un istante, ma il “programma” di tutta la sua vita. Una vita che è stata, possiamo dire, una continua adorazione di Dio.

Maria è la prima “adoratrice perpetua”…

          Continuando il nostro viaggio, non possiamo non soffermarci sul Magnificat, su quelle parole sgorgate direttamente dal suo Cuore: qui la preghiera di Maria si fa stupendo cantico di lode. “L’anima mia magnifica il Signore”: Maria “fa grande”, loda il Signore e il suo spirito “esulta”, gioisce in Dio, suo salvatore: la gioia interiore di Maria prorompe in canto, diventa lode e gratitudine, ringraziamento per le “grandi cose” che ha fatto in Lei l’Onnipotente.  

          Da questa finestra aperta sul suo Cuore Immacolato – che è il canto del Magnificat – vediamo dunque come la preghiera di Maria si arricchisca di queste due dimensioni fondamentali: la lode e il ringraziamento; esse sgorgano spontaneamente dal suo Cuore umile e consapevole che tutto è dono di Dio. Proprio grazie all’umiltà di Maria, alla sua piccolezza, Dio ha potuto compiere grandi cose in Lei.

          Spostiamoci, adesso, alle Nozze di Cana, dove vediamo entrare in azione non solo la dolcezza e la delicatezza materna di Maria (sempre attenta ai più piccoli dettagli, sempre pronta ad esclamare: “non hanno più vino”, quando la gioia viene a mancare nella nostra vita); a Cana viene anche mirabilmente rivelata la potenza della sua preghiera di intercessione, che affretta l’”ora” di Gesù.  

           Maria tutto ottiene dal Cuore di suo Figlio Gesù: la sua è preghiera onnipotente, preghiera che accelera i piani di Dio… preghiera che cambia il mondo.

          E, sotto la croce, nuovamente, troviamo Maria, associata fino alla fine all’opera della Redenzione.

          In quel momento drammatico, la sua preghiera si fa offerta silenziosa, si fa sofferenza offerta nell’amore per la salvezza del mondo. Maria non vacilla, la sua preghiera rimane forte e fedele fino alla fine, fino a quando la spada profetizzata dal vegliardo Simeone trafiggerà in profondità il suo Cuore Immacolato, fino a quando riceverà tra le sue braccia il Figlio morto, deposto dalla croce.

          Maria estende la sua maternità a tutti gli uomini. La sua preghiera si è trasformata in straordinaria fecondità. E ancora, la sua preghiera si fa silenziosa attesa, piena di dolore ma anche colma di speranza, nella fiduciosa certezza di riabbracciare finalmente il Figlio amato, vittorioso sulla morte, fino al ricongiungimento definitivo per l’eternità, una volta assunta in corpo e anima e incoronata Regina del Cielo e della terra.

          E così, terminato il nostro “viaggio” all’interno del suo Cuore Immacolato, possiamo concludere come abbiamo iniziato: “Maria custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore”. Tutta la sua vita non è stata altro che tenere gli occhi del suo Cuore fissi sulla vita del suo Figlio Gesù e oggi anche su ciascuno di noi.

 

 

3 - Maria, maestra di preghiera e di vita spirituale

 

          Mi ha sempre colpito quello che potrei definire un “punto comune” nelle numerose apparizioni mariane approvate dalla Chiesa, ossia il fatto che la Madonna scenda dal Cielo per ricordare, innanzitutto, agli uomini, la necessità della preghiera.            Sembra che la Madonna venga a ricordarci qual è la cosa più importante, direi vitale, per ogni cristiano, quella cosa che Lei stessa ha messo come “primo punto” della propria vita spirituale, al di sopra e prima di ogni altra: la preghiera.

          Guardando solo alle più conosciute, sue manifestazioni, come non notare il gesto di approvazione che la Vergine fa con il capo, a Lourdes, quando la piccola Bernardette Soubirous prende in mano il rosario e si inginocchia per la preghiera? Ma anche il segnarsi stesso di Maria con il segno della Croce – immagino con quale fede e devozione – e il suo prendere in mano il rosario, che portava al braccio, per unirsi poi alla piccola veggente nella recita del Gloria. Non era forse un richiamare all’importanza di quella preghiera?

          Anche a Fatima, Nostra Signora è venuta a chiedere preghiera e penitenza, dicendo ai tre pastorelli: “Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori… Recitate il Rosario ogni giorno…”.

“Chi prega si salva”

          Qual è il motivo per cui Maria ci invita così ripetutamente alla preghiera?

          Perché la Madonna sa che cosa è davvero necessario nella nostra vita. Perché sa che solo “chi prega si salva”, mentre “chi non prega si danna”. La preghiera, infatti è “il mezzo necessario e sicuro per ottenere la salvezza e tutte le grazie di cui abbiamo bisogno per conseguirla… Il salvarsi senza pregare è difficilissimo, anzi impossibile … ma, pregando, il salvarsi è cosa sicura e facilissima”.

          La preghiera è necessaria alla salvezza e, poiché la buona Mamma del Cielo vuole che tutti i suoi figli vadano in Paradiso, ci invita accoratamente a praticarla.

Maria ci consegna la “Sua” preghiera.

La preghiera che la Madonna raccomanda sempre è la recita del Santo Rosario, perché è una preghiera «destinata a portare frutti di santità». Il Rosario è la preghiera di Maria.

          L’evangelista Luca, infatti, ci dice che lei vive con gli occhi su Cristo e fa tesoro di ogni sua parola: “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19). Questo pensare, questo meditare i vari momenti trascorsi accanto al Figlio costituisce il “rosario” che lei stessa ha costantemente pregato nei giorni della sua vita terrena.

          Con la corona del Rosario, la Vergine “Maria ripropone continuamente ai credenti i ‘misteri’ del suo Figlio, col desiderio che siano contemplati, affinché possano sprigionare tutta la loro forza salvifica. Quando recita il Rosario, la comunità cristiana si sintonizza col ricordo e con lo sguardo di Maria”

Amati da Dio

          Alla scuola di Maria, siamo così spinti a contemplare la bellezza del volto di Cristo e fare esperienza della profondità del suo amore

          Tutto ciò che le capita intorno finisce con l’avere un riflesso nel profondo del suo cuore: i giorni pieni di gioia, come i momenti più bui, quando anche lei fatica a comprendere per quali strade debba passare la Redenzione. Tutto finisce nel suo cuore.

          La preghiera fatta bene, dunque, ci aiuta, come Maria, ad abbracciare la volontà di Dio in ogni cosa e a trasformare tutto in offerta a Lui gradita.

          La grandezza di Maria non era nell’esteriorità – apparentemente era una donna come tutte le altre –, ma nell’interiorità; infatti, “Dio ricerca piuttosto l’intenzione, con la quale compiamo le nostre azioni. Nulla è piccolo di ciò che è fatto per amore. E quanto amore era nel Cuore di Maria!

          “Volete offrirvi a Dio…”, chiese la Vergine SS.ma a Fatima, il 13 maggio 1917. Senza esitazione alcuna, la piccola Lucia, a nome dei tre pastorelli, rispose con un sì incondizionato alla Madonna che proponeva loro  il suo proprio stile di vita: ossia una santità fatta non di eventi straordinari, ma di normalità, di semplicità, di offerta a Dio di tutta la propria esistenza.

          Una chiamata a vivere in pienezza il “comandamento” dell’amore, verso Dio e verso il prossimo, vero segno di autenticità della preghiera.

 

 

4 -  E' GIUSTO PREGARE MARIA?

 

           La Madonna è la madre di Gesù e la madre di tutti i cristiani. Pregare la Madonna significa rivolgersi a lei con fiducia, affetto e devozione, chiedendo il suo aiuto, la sua protezione e la sua intercessione presso il Figlio. La Madonna è sempre pronta ad ascoltare le nostre preghiere e a portarle a Gesù, che le esaudisce secondo la sua volontà. Ma come pregare la madonna nel modo giusto? Quali sono le preghiere più belle e più efficaci per invocarla? Vi lascio alcuni consigli e alcuni esempi di preghiere alla Madonna, per avvicinarvi a lei e sentire la sua presenza materna nella vita.

Come pregare la madonna: i consigli da seguire

           Pregare la Madonna non è difficile, ma richiede alcune condizioni per essere una preghiera vera e fruttuosa. Ecco alcuni consigli da seguire per pregare la Madonna nel modo giusto:

  • Pregare con fede: la fede è la base di ogni preghiera, perché ci fa credere che Dio esiste, che ci ama e che ci ascolta. La fede ci fa anche credere che la Madonna è la madre di Dio e la nostra madre, che ci vuole bene e che ci sostiene. Senza fede, la preghiera è vuota e sterile. Per pregare con fede, dobbiamo aprire il nostro cuore a Dio e alla Madonna, fidarci di loro e accettare la loro volontà.
  • Pregare con amore: l’amore è il motore di ogni preghiera, perché ci fa desiderare di comunicare con Dio e con la Madonna, di ringraziarli, di lodarli, di chiedere loro perdono, di supplicarli, di offrire loro la nostra vita. L’amore ci fa anche amare gli altri come Dio e la Madonna ci amano, e pregare per loro. Per pregare con amore, dobbiamo sentire la Madonna come nostra madre, che ci conosce, ci capisce e ci accompagna.
  • Pregare con umiltà: l’umiltà è l’atteggiamento di chi si riconosce piccolo e bisognoso davanti a Dio e alla Madonna, e che si abbandona a loro con fiducia. L’umiltà ci fa anche riconoscere i nostri limiti, i nostri errori, i nostri peccati, e chiedere loro perdono e aiuto. Per pregare con umiltà, dobbiamo essere sinceri, semplici e veritieri, senza pretendere nulla, ma accogliendo tutto come dono.
  • Pregare con perseveranza: la perseveranza è la virtù di chi non si scoraggia e non si stufa di pregare, anche quando non vede subito i frutti o i risultati. La perseveranza ci fa anche essere costanti e fedeli nella preghiera, senza interromperla o trascurarla. Per pregare con perseveranza, dobbiamo essere pazienti, fiduciosi e coraggiosi, sapendo che Dio e la Madonna ci ascoltano sempre e ci rispondono nel tempo e nel modo migliore per noi.

Come pregare la Madonna: le preghiere più belle e più efficaci

            Esistono molte preghiere alla Madonna, che si possono recitare in diversi momenti della giornata, in diverse occasioni e per diverse intenzioni. Alcune preghiere sono più antiche e più diffuse, altre sono più recenti e più personali. Alcune preghiere sono più semplici e più brevi, altre sono più elaborate e più lunghe. Alcune preghiere sono più universali e più comuni, altre sono più specifiche e più particolari. Ogni preghiera alla Madonna ha il suo valore e la sua efficacia, a seconda della fede, dell’amore, dell’umiltà e della perseveranza con cui la si recita. Ecco alcuni esempi di preghiere alla Madonna, tra le più belle e le più efficaci:

  • L’Ave Maria: è la preghiera alla Madonna per eccellenza, che riprende le parole dell’angelo Gabriele e di santa Elisabetta, quando annunciarono e benedissero la maternità divina di Maria. L’Ave Maria è una preghiera di lode, di ringraziamento, di supplica e di affidamento alla Madonna, che si conclude con la richiesta di intercedere per noi peccatori, ora e nell’ora della nostra morte. L’Ave Maria si può recitare da sola o in combinazione con altre preghiere, come il rosario, l’angelus, la coroncina della divina misericordia.

Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

  • Il rosario: è una preghiera alla Madonna che consiste nella meditazione dei misteri della vita di Gesù e di Maria, attraverso la recita di 10 Ave Maria, precedute da un Padre Nostro e seguite da un Gloria al Padre, per ogni mistero. Il rosario si divide in quattro parti: i misteri gaudiosi, i misteri luminosi, i misteri dolorosi e i misteri gloriosi. Il rosario è una preghiera di contemplazione, di intercessione, di riparazione e di consacrazione alla Madonna, che ci fa entrare nel cuore del Vangelo e ci fa conformare a Cristo.

           Tante preghiere a Maria, tutte valide, basta avere voglia e costanza nel pregare.

 

 

5 -  Maria prega con noi e per noi

 

PREGHIERA PER GLI AFFLITTI 

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, ti presentiamo tutti gli afflitti. Non solo per le malattie del corpo, ma anche per tutte le altre cause che ci fanno soffrire. O Madre, trafitta nell’anima dalla spada del dolore, sai che sono tanti i mali che affliggono i nostri cuori: tristi ricordi del passato, preoccupazioni per il presente, paura per il futuro, angosce, traumi, dubbi, insicurezze, depressioni, tristezze, mancanza di amore e di stima, solitudine, offese, persecuzioni. Consolatrice degli afflitti, fai discendere dal Cielo la grazia della guarigione delle ferite del nostro cuore. Sorgente della nostra letizia, ottienici la salute interiore: la pace, la serenità, la tranquillità in tutte le circostanze della vita. Dona coraggio a chi è sotto la croce. Dona luce a chi è nel buio. Dona conforto a chi è in pena. Fai sentire la tua presenza a chi è solo. Ridona la speranza a chi l’ha persa.  

Per questo, o Madre di Dio e Madre nostra, prega per noi Gesù.  

PREGHIERA PER I MALATI

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, ti presentiamo i malati che sono qui o in casa o negli ospedali. O Madre Addolorata, ottieni per loro pazienza e forza per accettare la situazione, sapendo che dopo la croce c’è la resurrezione, proprio come hai sperimentato anche tu, divenendo “la consolata”. Dà pazienza e carità a tutti i familiari che li devono assistere. O Salute degli infermi, ci rivolgiamo con fiducia a Te perché intercedi presso il tuo Gesù per la loro guarigione. Tante volte l’hai fatto quando ti abbiamo pregata. Che Gesù, ascoltando anche oggi la tua preghiera, mostri la Sua potenza. Noi crediamo che Lui può e vuole guarirli. O Vergine potente contro il male, tu che tante volte hai ottenuto la liberazione di tanti paesi, prega con noi e per noi il Padre onnipotente affinché continui a liberarci dalle nuove malattie e schiavitù.

Per questo, o Madre di Dio e Madre nostra, prega per noi Gesù.  

PREGHIERA PER LE FAMIGLIE 

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, ti presentiamo le nostre famiglie. Tu sai quanto sia importante la famiglia per la Chiesa e per il mondo attuale. O Madre della Famiglia di Nazareth, tu conosci le difficoltà, i problemi, i pericoli di tutte le famiglie. Tu vedi la crisi che travaglia oggi la famiglia: corruzione, infedeltà, discordie, divorzio, aborto, egoismo…! O Madre e Regina, vieni a far regnare Gesù in mezzo a noi e tieni lontano dalle nostre famiglie questi mali. Regni sempre nelle nostre case il rispetto e l’amore tra coniugi, tra figli e genitori, tra fratelli e sorelle. Regni sempre nelle nostre case l’amore di Dio e vi fiorisca ogni giorno la preghiera. O Regina della famiglia, tieni sotto il tuo manto gli sposi, i genitori, i figli, i nonni, e soprattutto i bambini.  

Per questo, o Madre di Dio e Madre nostra, prega per noi Gesù.  

PREGHIERA PER I GIOVANI 

O Maria, Madre di Dio e nostra, ti presentiamo i giovani. Tutte le età hanno bisogno della tua protezione, ma oggi soprattutto i giovani. Oggi sono esposti a tanti pericoli e tentazioni. Sono la speranza della Chiesa e del mondo. O Madre, che hai sofferto per tre giorni lo smarrimento del tuo Figlio, quante madri piangono oggi per i loro figli: giovani sbandati, travolti dalla droga, dal vizio, da falsi ideali o privi di ogni vero ideale. Fa che le scuole siano luoghi di vera formazione dei nostri figli, che gli insegnanti siano veri educatori dei giovani, per la professione e per la vita. Fa che i giovani trovino in Gesù e nel suo Vangelo il progetto per la loro vita e così diventino costruttori di un mondo migliore.  

Per questo, o Madre di Dio e Madre nostra, prega per noi Gesù.  

 PREGHIERA PER I BAMBINI 

O Maria, madre di Dio e Madre nostra, ti presentiamo i bambini. O Benedetta fra tutte le donne, prega Gesù che benedica i bambini non nati: morti nel seno materno per malattia o uccisi da genitori e medici. Accompagnali e accoglili nella vita del Paradiso. Per il Frutto Benedetto del tuo grembo, apri il cuore agli sposi che per egoismo e altri motivi non vogliono figli. Tu, che con l’aiuto di San Giuseppe, hai salvato il tuo Bambino dalla strage di Erode, libera i bambini dai mali dai quali oggi sono colpiti in modo particolare. Difendili da tutte le forme di violenza che si commettono contro di loro.  O Madre e Maestra di bontà, fa che i bambini trovino in famiglia affetto, premura e aiuto, e crescano, come il tuo Gesù, in età, sapienza e grazia, cioè sani, saggi e santi.

Per questo, o Madre di Dio e Madre nostra, prega per noi Gesù. 

 
 

ADDOLORATA SETTEMBRE  2024

SABATO 14 AL TERMINE DELLA PROCESSIONE

 

            Anche quest’anno la Madonna, passando per le nostre strade, ha rivolto il suo sguardo tenero e materno su tutti noi, entrando fin dentro le nostre case per portarvi pace, serenità e salute.

            Durante la processione, abbiamo incrociato lo sguardo di Maria, presentando a Lei le tristezze, le amarezze di cui sono impregnate le pareti delle nostre abitazioni. Chissà quanti dolori, quanti problemi, quanti sacrifici! Quante lacrime, quanto pianto!

            Maria ha visto tutto, ha notato tutto.

            Questo camminare con Lei è iscritto nel patrimonio di fede e di tradizione della nostra gente; sentiamo che è una cosa preziosa che appartiene a tutti noi: provoca ogni battezzato e ogni cittadino a uscire dalla propria casa, dal proprio perimetro sociale e culturale, per ritrovarsi insieme davanti alla effigie della Madonna del Pianto per invocare la sua materna intercessione presso il suo Figlio Gesù, che amorevolmente tiene tra le braccia.

            Mantenere la processione ci dice che il nostro popolo non dimentica, ma tiene vivo il senso della memoria: nei pericoli e lungo i tanti momenti della nostra storia la Beata Vergine Maria ci è sempre stata Protettrice e Patrona e con lei possiamo sperare, con fiducia, di camminare verso un futuro di pace e di bene.

            Alleati nella fede a Maria, Madonna del Pianto, ci si deve sostenere, creando una solidarietà che mette al centro la persona umana, le sue necessità e quelle dell’intera comunità  impegnandoci ad amare tutti con un amore più grande, ad avere fiducia nel cammino della vita, anche quando occorre affrontare prove e difficoltà.

            Le tragiche immagini delle guerre che stanno causando migliaia di morti e feriti, la fatica di trovare soluzioni di pace, il nostro pianeta minacciato dalla crisi ambientale, sono prima di tutto le conseguenze di una crisi morale e umana, che ci inquieta.

            Anche la stessa violenza verbale, psicologica e fisica spesso consumata tra le mura domestiche, nelle famiglie, persino da nostri ragazzi, ancora giovanissimi, rischiano di farci perdere la speranza.
            Questa violenza e mancanza di rispetto della vita può arrivare anche nei nostri quartieri, nelle nostre case, nei luoghi dove operiamo se non opponiamo un’autentica cultura a favore della dignità della vita e della persona.

            L’antidoto c’è. E’ la nostra costanza nel bene e la nostra fede, che ricorda a tutti noi che Gesù ha vinto il mondo.

            Questa sera ci sembra sentire la voce della nostra amata Madonna che ci invita a resistere alla logica del male e dell’indifferenza per realizzare ciò che di più creativo, bello e costruttivo possa esserci per la nostra città e la nostra società, un’oasi di vita, di amore, di crescita di ogni persona.

            Deve essere un impegno di tutti; di quanti siamo nati in queste terre e di coloro che giungono tra noi in pellegrinaggio e che sempre vogliamo accogliere con gioia.

            Mentre rinnoviamo davanti alla nostra statua i nostri desideri, preghiamo per la nostra città, il bene comune, il lavoro, l’educazione dei giovani, la pace.

            La Vergine Santa, Madonna del Pianto, che da secoli veglia su di noi, ascolti la nostra supplica, ci protegga e ci aiuti.

            Amen.

           

 

 

OMELIA 24 ANNO B – 2024 - prefestiva

 

La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?

Può sembrare strano che Gesù abbia fatto questa domanda a chi Lui stesso aveva scelto, certamente, se avevano accettato di seguire Gesù e di stargli vicino, ci sarà stato un perché.

Forse era il fascino della persona di Gesù, forse la sua parola, che sapeva esprimere un amore immenso come solo Dio può fare, forse la capacità di entrare nel cuore degli uomini.

Ma non sapevano i discepoli entrare nell’intimità di Gesù, lo pensavano un grande personaggio, era difficile conoscerlo fino in fondo.

E' difficile anche tra di noi conoscerci. Molte volte nel nostro rapporto sentiamo che chi ci sta vicino o ci vuol bene, riesce a malapena a conoscerci esternamente, e quando qualcuno entra nella nostra intimità, scopre delle caratteristiche che non avrebbe mai immaginato.

In un incontro con Madre Teresa di Calcutta un giovane all'improvviso le chiese chi fosse per lei Gesù. Madre Teresa, rifletté un istante e poi con un filo di voce, che era più vicino a un sospiro che a una parola disse: "Gesù... Gesù è tutto".

Ma come ogni relazione di amore, anche quella con Gesù chiede di farsi coinvolgere da Lui, un aprirsi alla sua conoscenza, come bambini che amano farsi amare dai propri genitori.

E se oggi Gesù facesse la stessa domanda che fece agli apostoli: "Chi sono io per voi?" cosa sapremmo rispondergli?

Le risposte le conosciamo: un grand'uomo, un uomo mite, un messaggero di pace, uno dei tanti uccisi dal potere.

Tutto vero, ma ci si ferma qui; difficilmente si arriva a convincerci della risposta di Pietro: Gesù è Cristo, Gesù è Dio stesso.

È meglio mantenersi nel vago per non essere costretti a pensare di dover essere costretti a gestire un vero rapporto con lui.

Ma Gesù non ci sta e, a bruciapelo, pone oggi a ciascuno di noi la domanda: Voi chi dite che io sia?.

Già. E per me? Per me solo, dentro, senza il dovere di dare risposte scolastiche od obbligate, a me Gesù che dice?

Gesù diventa una speranza, una nostalgia, una tenerezza, la tenerezza dell’amore di Dio, che mi è sempre vicino?.

Oppure, attenti al rischio del catechismo, abbiamo la risposta confezionata: “Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio”.

Affermazione “corretta”, ma così lontana dal nostro cuore!

La folla lo aveva riconosciuto il Messia. Così i discepoli, così gli apostoli, così la comunità di Roma a cui Marco indirizza il suo Vangelo. Ma, in realtà?

Simone osa, si lancia: tu sei il Cristo, il Figlio di Dio.

Risposta forte, esagerata: in nessun modo Gesù assomiglia al messia che la gente si aspetta, così comune, semplice, arrendevole, misericordioso. Nulla.

Gesù lo guarda, contento, e gli annuncia di essere Pietro, di essere una roccia, dentro di sé.

Simone il pescatore riconosce in Gesù il Cristo. E Gesù in risposta dli dice che è la roccia sulla quale edificherà la sua chiesa.

Se ci avviciniamo a Gesù e lo riconosciamo Signore, subito riconosciamo chi siamo in noi stessi, chi siamo in verità. Dio svela l’uomo a se stesso, sempre.

Poi Gesù presenta ciò che significa essere Cristo: donarsi fino alla morte. E qui si resta stupiti, scandalizzati.

Ma come... e allora il Dio onnipotente, efficiente, che interviene a sanare le nostre malattie? Dov’è? Sicuramente c’è, ma dopo essere passato per la via della croce.

Non dite che Gesù è Cristo se prima non siete saliti con Lui sulla croce.

Non osate fare questa affermazione se prima non avete provato l’esperienza della sofferenza, se prima la vostra vita non è stata solcata dalla croce, se prima non avete amato fino a star male, se il vostro cuore non è stato convertito dall’amore vero.

Questa croce che diventa misura del nuovo sistema di amare il fratello. Anche Pietro e gli altri apostoli dovranno passare per la croce.

Anche Giacomo oggi ci ricorda che la nostra fede non deve fermarsi alle parole, ma diventare gesto concreto di amore per i fratelli, perché solo così testimoniamo di avere incontrato Gesù.

 


 

OMELIA 24 ANNO 2024 -1

 

            Gesù chiede ai Suoi discepoli: "Che dite di me, chi sono io?" e Pietro a nome di tutti risponde: "Tu sei il Cristo". È la prima professione di fede che si trova nei Vangeli. 

            Pensateci un po', se chiedessi a ciascuno di voi: "Chi è per te Gesù?", quante risposte pensate che avremmo? E una diversa dall'altra! Risposte che tentano di esprimere il nostro rapporto con Gesù con parole semplici, non con le parole raffinate che troviamo sui libri; qualcuno ne direbbe di più, qualcuno di meno.

            Se volete capire, pensate alle parole, alle tante parole che avete detto o che avete ascoltato da un marito alla moglie o dalla moglie al marito, alle parole dette ai figli, ai nipoti... C'è chi ne usa poche, basta uno sguardo e ci si capisce. C'è chi per dire il proprio amore è capace di poesia, di parole ricche, belle, importanti. Altri dicono parole di estrema semplicità... dietro queste parole cosa c'è? C'è il desiderio di comunicare una scelta: "Ti voglio bene, nella mia vita conti più di tutto, voglio condividere con te le esperienze buone e meno buone, voglio camminare con te, io ti amo".

            Questo, che ho detto con parole tra le più semplici, è stato detto sulla faccia della terra con milioni di parole diverse, ma dietro c'è sempre lo stesso tentativo di rispondere alla domanda: "Chi sei tu per me?".

            Il Vangelo di oggi ci dice anche un'altra cosa. Pietro fa la sua professione di fede, ma subito dopo si accorge che non condivide le scelte di Gesù, che cerca di andare dietro a "Qualcuno" che non ha capito del tutto, da cui, in fondo, rimane deluso. Pietro non riesce ad accettare il fallimento, la sofferenza di Gesù… se Gesù viene da Dio, non può soffrire, non può fallire. È venuto per cambiare il mondo, non può finire su una croce, eppure, proprio di questo gli parla Gesù!

            E la mia e la vostra esperienza qual è?

            Abbiamo detto: "sì" a Gesù. L'abbiamo detto con tutta la convinzione del nostro cuore, ma quante volte ci ha deluso? Quante volte era diverso da come ce lo aspettavamo? Quante volte ci è sembrato che ci chiedesse cose più grandi di noi... il nostro cammino dietro il Signore è come quello di Pietro fatto di slanci, di desideri: "Noi vogliamo seguirti", ma, poi, è anche fatto di delusioni, di incertezze, di dubbi, di passi indietro; abbiamo, a volte, quasi la voglia di dire: "Basta, non ce la faccio più, non ti capisco più, non ho più il coraggio di venire con Te!".

            Succede anche nell'amore umano, tra marito e moglie, tra fidanzati... qualche volta non ce la facciamo. A volte, poi, riusciamo a riconciliarci, a riprendere la strada, a camminare ancora... dopo un litigio si può riprendere il cammino: è quello che ha fatto Pietro!

            Lui non si è stancato di andare dietro a Gesù perché la sua scelta era profonda, lo coinvolgeva fino in fondo e nella vita di ogni giorno. Qualche volta non capiva più, qualche volta rimaneva smarrito, una volta è arrivato, addirittura, a rinnegare Gesù, ma, poi, è sempre tornato. Per usare le sue parole: "Dove andremo Signore? Tu solo hai parole di vita, io voglio venire con Te". Lo ha fatto fino alla fine!

            È la nostra fede! Una fede, spesso, fragile, indifesa, tentennante, dubbiosa. Qualche volta facciamo anche noi i nostri sbagli, qualche volta diciamo anche noi il nostro "no" a Gesù, ma poi anche noi, come Pietro, abbiamo voglia di tornare e di dire: "Voglio restare con Te, Signore, anche se qualche volta non ti capisco, se qualche volta mi deludi".

            Guardate, non vi vergognate di queste parole! Le hanno dette tutti i santi "veri" della storia! Non date retta a certe storie di santi che, magari, vi propongono in televisione, di quelli che sono sempre giusti, che sanno tutto... Se leggete la storia di Santa Teresa di Gesù Bambino, vedete nelle sue pagine la disperazione: in certi momenti arriva a dire: "So che sopra le nubi c'è il sole, ma io vedo solo buio". La disperazione...! A volte avremmo voglia di dire al Signore: "Mi avevi promesso che venendo con Te avrei trovato la gioia, la pace e trovo solo il buio, il dolore, la disperazione... Chi sei Tu per me?".

            Difendetevi da chi dice che per essere cristiani bisogna sempre credere con fede incrollabile, che non conosce mai il dubbio e lo scoraggiamento... Rispondete così: "E Pietro? Pietro, secondo te, non era un buon cristiano? Eppure a volte fa fatica ad accettare Gesù,!"

            Ma Gesù ama la gente come Pietro, ama la gente come noi, che cerca di seguirlo, qualche volta ce la fa, qualche volta non ce la fa.           

 

 

OMELIA 24 ANNO 2024 - 2

 

 “La gente chi dice che io sia?”

Voi cosa avreste pensato? Onestamente, questa domanda sono secoli che non ce la facciamo più in maniera seria. Il bello della Parola di Dio è che ci prende sempre in prima persona.

Voglio semplicemente dire che la domanda “La gente chi dice che io sia” la sento rivolta per prima a me e poi (eventualmente) al mio prossimo. 

Che ne ho fatto di Gesù nella mia vita, in che posto della mia esistenza ho “sistemato” Dio?

Dovrei fare un tuffo nella mia vita, prendere il coraggio a due mani ed immergermi nei “miei fatti quotidiani” e ricercare la presenza di Cristo in me.

Ritengo che, per scrutarmi dentro, devo avere dei punti di riferimento solidi. Il primo è certamente la Parola di Dio.

Poi ci vuole tanta sincerità, smettere con l’atteggiamento di “autoassolverci” e ricercare di attenuanti; a questo punto penso che ci voglia anche tanto coraggio…  

Forse dobbiamo fare un po’ tutti questa sofferta e faticosa “immersione” nell’intimo del nostro cuore…

Fratelli, sotto molti punti di vista abbiamo ridotto la presenza di Cristo ad un qualcosa di astratto, ma che Cristo occupi un posto importante nella nostra vita è proprio vero?

Dobbiamo necessariamente confrontarci, seriamente, con la sua Parola.

Ad esempio come stiamo vivendo i versetti del Deuteronomio che dicono: “il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.…” ?

Amo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze?

Veramente parlo ai miei figli che Dio è l’unica fonte della vita e che la felicità non è accumulare beni per sé stessi?

Qual è, ad esempio, il mio rapporto con i soldi? Che posto occupano nella mia vita? Veramente al primo posto della mia esistenza metto Dio o il denaro, il benessere?

 

Veramente vivo Cristo anche nel matrimonio aprendomi alla vita? Veramente vivo Cristo sul posto di lavoro sia se sono datore di lavoro non sfruttando il prossimo, sia se sono operaio o impiegato non rubando sull’orario, non rubando fingendomi ammalato, non rubando prendendo le “bustarelle”?  

Veramente vivo Cristo anche nella politica o imbroglio in modi vari il mio prossimo e rubo la dignità alla povera gente?   

Ho forse ho ridotto il mio essere cristiano unicamente ad un culto rituale domenicale dimenticando il vero culto del cuore?

La mia vita, i miei figli, mia moglie, i miei cari, la mia salute, la mia casa, tutti i miei beni, hanno a che fare con Dio? …

Sì, a parole sono preparato e rispondo come Pietro “Tu sei il Cristo”…

Ma poi, di fronte alla croce, alla sofferenza, rimprovero Dio per avermela data, dico a Dio che è ingiusto nei miei confronti?

E Gesù a me: “Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”.

Fratelli, il Vangelo è chiaro e non lascia margini di interpretazione. Ora è il tempo in cui siamo chiamati a scegliere chi seguire; Ora è il tempo di seguire le “Orme di Cristo” nella nostra vita.

Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà”.

Perdere la propria vita per causa del Vangelo e di Cristo.

Che significa concretamente perdere la mia vita per Gesù? Se non riesco a darmi una risposta concreta come posso illudermi di salvarmi? Se non trovo dei fatti concreti dove perdo la vita per Gesù, chi sto seguendo?

Poi passa la scena di questo mondo. Fra un anno, forse fra dieci, magari fra cento passerà il nostro tempo e ci ritornerà la domanda: “Gesù chi è stato per me?”

Sapete ciò che penso?

Forse è meglio che una risposta a Gesù gliela diamo oggi.

Sì, il nostro oggi è il tempo opportuno…      

 

 

 

 

 

Beata Maria Vergine Addolorata 2024

 

“Stavano presso la croce di Gesù sua Madre,...."

Diverse persone sono presenti alla crocifissione di Cristo: guardano sbigottite al supplizio di un Innocente; ma poche rimangono poi ai piedi della croce: la madre di Gesù; la sorella di Lei, Maria di Cleofa e Maria di Magdala, e vicino alla madre c'era Giovanni, il discepolo amato da Gesù;.

Oggi, nella solennità della Beata Vergine Addolorata siamo riuniti a contemplare Gesù nel gesto più grande di Obbedienza al Padre: la sua morte in croce.

Siamo chiamati a contemplare Gesù ed il mistero della nostra Salvezza attraverso lo sguardo della Madre!

Contemplare l'ultimo evento che la Vergine Maria vive con il Figlio, è quasi entrare nel segreto dei sentimenti di una madre per suo figlio ... uno sguardo; una parola; tanto silenzio; uno stare impietriti di fronte a degli eventi sconvolgenti ....

È proprio in questi momenti che la fede che Maria ha vissuto e che oggi ci ripropone, è la fede di colei che sa che "Dio è più grande del nostro cuore".

Stare in un faccia a faccia con Gesù, per Maria è guardare e contemplare l'impotenza dell'uomo ....

Anche Maria di fronte alla croce di Cristo era impotente, ma proprio in questa impotenza scaturisce la grandezza di Dio!

            La forza che ha sconfitto la morte è stata non la potenza fisica; non la potenza psicologica; non la potenza delle belle parole; non la potenza dei sorrisi di compiacimento; ma la potenza dell'Amore! Di fronte all’impotenza si contrappone l'amore di Dio!

Sì, in una società e talvolta anche nella Chiesa, dove l'uomo è il potente di turno per la forza, per l'intelligenza, per l'astuzia, per i soldi, per le strategie, per la diplomazia, noi siamo chiamati ad abbattere queste certezze momentanee e ad accogliere solo la forza che viene dal Signore... il Suo Amore per ciascuno di noi ....

La vergine Maria ha saputo cogliere questo insegnamento, si è lasciata trasformare - ai piedi della croce - definitivamente dall'amore, soffrendo con il Figlio suo, collaborando all'opera della redenzione, insegnando che l'Amore autentico è accompagnato sempre dalla sofferenza.

Lo stare di Maria, ai piedi della croce, diviene potenza di Dio, di un Dio Misericordia, di un Dio perdono, di un Dio riconciliazione, di un Dio Accoglienza ....

Noi di fronte ai grandi eventi in cui ci sentiamo impotenti; troppo volte ci laviamo le mani pensando che solo altri devono fare qualcosa; fuggiamo per non essere interpellati in prima persona, preferiamo non esporci, preferiamo mettere la testa sotto terra come gli struzzi per non vedere la verità perché fa male.... proprio a noi, Maria insegna a stare ai piedi delle tante piccole e grandi croci che incontriamo nella nostra quotidianità.

Maria ci insegna a non fuggire, e a ripetere non a parole ma con la vita: "Completo nella mia carne ciò che manca dei patimenti di Cristo a vantaggio del suo Corpo che è la Chiesa!".

La salvezza è personale, ma la salvezza è di tutta la Chiesa e ciascuno di noi è chiamato a viverla fino in fondo!

Io sono Chiesa pertanto non posso ritenermi salvo se non mi apro a tutta l'esperienza della Chiesa, se non mi dono al fratello, se non ho il coraggio di vivere la mia testimonianza anche quando è rischiosa, come per Maria che è stata ai piedi della croce!

"Stava presso la croce di Gesù sua Madre ..."

Ai piedi della croce Maria viene affidata a Giovanni, il discepolo amato, e in Lui a tutta la cristianità, come bene prezioso, come dono spirituale, come Colei che ha saputo camminare sulle vie difficoltose della vita!

A noi il compito di accoglierla per imparare da Lei:

  • come camminare dietro a Gesù,
  • come stare ai piedi delle infinite croci ancora disseminate nella nostra vita.
  • come imparare a ripetere quel si fedele e costante che ci fa essere capaci di dire "non sono più io che vivo ma Cristo vive in me".